Registro infortuni: obbligo di conservazione per 4 anni
Dal 23 dicembre 2015 è effettiva l’abolizione del registro infortuni. I datori di lavoro non hanno più l’obbligo di annotare gli eventi infortunistici sul registro che, però, dovrà essere tenuto a disposizione degli organi di vigilanza che ne facciano richiesta. L’obbligo di conservazione è di 4 anni. L’INAIL ha annunciato il rilascio di una applicazione, definita “Cruscotto Infortuni”, dal quale potranno essere consultati gli eventi accaduti dal 23 dicembre 2015. Alla nuova funzione gli addetti alla vigilanza accedono attraverso i servizi telementici, dotandosi di apposita abilitazione.
l dlgs. 151/2015, attuativo del Jobs Act, ha posto fine all’obbligo di tenuta del libro infortuni che, dopo più di 50 anni, va in pensione. L’abolizione è stata prevista nell’ambito di alcune misure tese alla semplificazione degli adempimenti posti a carico del datori di lavoro. La semplificazione, salvo imprevisti, produrrà gli effetti più significativi nel mese di marzo con l’obbligo di certificato medico telematico per gli infortuni e l’eliminazione dell’invio della denuncia di infortunio all’autorità di pubblica sicurezza.Consulta il DossierJobs Act, semplificazioniLeggi anche:- Jobs Act, registro infortuni cosa cambia per il datore di lavoroAdempimenti residuali per i datori di lavoroL’abolizione del registro infortuni comporta la cessazione dell’obbligodi registrazione degli eventi. Resta comunque l’obbligo di conservazione del registro stesso per 4 anni.
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